Film sul football americano: The Replacements, ovvero Le Riserve
Film sul football americano: The Replacements, ovvero Le Riserve
Sta uscendo un film sul football americano, American Underdog, su Kurt Warner,
unico giocatore nella storia della NFL a diventare MVP di un campionato e di un Super Bowl senza essere stato selezionato nel draft. Mi pare un'occasione per parlare di cinema e football, inizio io con una gemma poco nota: Le riserve (The Replacements), film del 2000 diretto da Howard Deutch ("Bella in rosa").
La storia e' semplice e classica: i giocatori della NFL scendono in sciopero e un "bunch of misfits" viene assemblato dal coach Gene Hackman per sostituirli. Il QB e' Keanu Reeves, il kicker Rhys Ifans (se non lo conoscete, era il coinquilino di Hugh Grant in Notting Hill), Jon Favreau (autista/bodyguard di Tony Stark nell'universo Marvel) e' un linebacker calmo fuori dal calmo e furioso quando gioca, Jack Warden e' il proprietario infido (non lo sono tutti, Mrs Diaz?)
Il film forse non e' un capolavoro, non evoca tragedie come altri film sul football di cui magari parleremo in seguito, ma si fa guardare, non annoia, alterna momenti divertenti ad altri piu' seri, soprattutto parla di football americano, argomento centrale su Terzo e lungo. Offre alcune perle, tra cui un uso perfetto di Heroes di David Bowie, e anche alcune belle frasi, tra qui questa di Shane Falco/Keanu Reeves:
Stai giocando, e pensi che tutto stia andando bene. Poi una cosa va storta. E poi un'altra. E poi un'altra ancora. Provi a resistere, ma più lotti, più affondi. Fino al momento in cui non puoi più muoverti... non puoi respirare, perché sei sommerso, ci sei dentro del tutto. Come nelle sabbie mobili.
I due protagonisti:

Ifans, calciatore fumatore, e Favreau:

Il poster del film:

C’è un film sul football americano che ricordi con piacere? Parliamone! Descrivilo, dicci come mai ti e' piaciuto. Rispondi
Non so se vale..
.. ma per me Bomber é stato uno dei miei film preferiti, anche se obiettivamente col football vero e proprio non ci azzecca nulla!
Scherzi a parte, e rivolto un doveroso minuto di silenzio alla memoria del buon Bud (al quale é dedicato un museo a Berlino, in cui servono fagioli alla Trinitá..), devo ammettere di non averne nessuno in mente - va anche detto che quello dei film sportivi é un filone che non mi ha mai attirato, sará forse perché gli spezzoni di partita mi son sempre parsi falsi e pochissimo realistici..
Un discorso a parte merita la serie 30/30 della ESPN, di cui forse conosci l'episodio sui Bills, The four falls of Buffalo, a me personalmente piace moltissimo quello sulla amicizia diventata odio fra Vlade Divac e Drazen Petrovic, il primo serbo l'altro croato, agli inizi degli anni '90.
Il mio amico trentino parla spesso di Moneyball, che credo sia abbastanza famoso ma ancora non sono riuscito a vedere. Anche Invictus dovrebbe essere valido, credo.
Purtr0ppo invece ho visto (mentre ero KO per il vaccino, quindi scusabile in parte..) The blind side, la storia di Michael Oher, prevedibile dal primo fotogramma all'ultimo, con tutto che Sandra Bullock mi sembrava una attrice in gamba - prima..
Film sul football americano: Lo chiamavano Bulldozer vale, certamente!
Claudio_VL12/01/2022, 02:47:04
Film sul football americano: Lo chiamavano Bulldozer vale, certamente!
Il tuo commento mi ha messo in difficoltà: ricordavo un film di Bud Spencer sul football americano, con Raimund Harmstorf (più famoso nel ruolo di Michele Strogoff nell'omonimo sceneggiato) nei panni dell'antagonista, ma quando ho letto trama e attori di Bomber qualcosa non quadrava, soprattutto per il fatto che in quel film il football americano non c’è per niente. Va bene che con gli off topic andiamo forte tutti e 1/2/3, ma a quel punto uno avrebbe potuto parlare di Citizen Kane o di Ladri di biciclette...
... poi mi sono reso conto che hai solo sbagliato il titolo: il film di cui parlavi si intitola Lo chiamavano Bulldozer, e il football era parte integrante della trama, se ricordo bene. Visto che oggi ho modificato il sito per permettere la pubblicazione dei video di YouTube, ecco uno spezzone del film:
quello dei film sportivi é un filone che non mi ha mai attirato,
sará forse perché gli spezzoni di partita mi son sempre parsi
falsi e pochissimo realistici
Concordo sulla mancanza di realismo, ma amo i film sullo sport (*) e il fatto che siano opere di fiction, anche quando sono ispirati da storie vere, mi fa tollerare le imprecisioni e le invenzioni narrative.
la serie 30/30 della ESPN
Non l'ho vista, mi spiace. Del rapporto tra Divac e Petrovic ho letto varie volte, invece.
Il mio amico trentino parla spesso di Moneyball
Visto. Piaciuto. E' un film sul baseball. Cassato.
Anche Invictus dovrebbe essere valido, credo.
Visto. Piaciuto. E' un film sul rugby e sulla fine dell'apartheid. Cassato.
Purtr0ppo invece ho visto (...) The blind side, la storia di Michael Oher
Degno di essere descritto in questa pagina. Certo, The Blind Side non avrebbe potuto riservare molte sorprese, soprattutto a chi aveva letto il libro di Michael Lewis ( The Blind Side: Evolution of a Game) che lo ha ispirato, o quantomeno gli estratti disponibili sulla stampa (americana, anche generalista) in quegli anni. La parte più interessante per gli appassionati di football, tralasciata dal film, e' appunto lo studio dell'evoluzione dell'importanza del left tackle, che copre il "lato cieco" del quarterback (machettelodicoaffarechegialosai), con l'eccezione dei Dolphins, visto che Tua Tagovailoa e' mancino. Non avrebbero mai dato un Oscar a Sandra Bullock se avesse impiegato i venti minuti centrali del film ad elencare in ordine cronologico al "piccolo" Quinton Aaron (dieci centimetri più alto di Oher) i migliori left tackle dal 1927 ad oggi, coi rispettivi stipendi e il numero di sack (**) subiti dai QB che proteggevano.
Ritorno alla missione di questa pagina, per chi fosse arrivato qui solo ora: parlare di film sul football americano visti personalmente, magari spiegando perché si ama o si odia un certo film. A chi e' a corto di idee suggerisco questa pagina di Wikipedia come spunto.
(*): questa pagina e' dedicata ai film sul football, ma devo ammettere che il baseball - che nella realtà mi attira poco - ha generato grandi film, da Il migliore a L'uomo dei sogni a decine di altri. I film sul football funzionano meno, secondo me: la poesia del baseball e le sue storie funzionano bene, al cinema.
(**): lo so, i sack vengono registrati ufficialmente dal 1982, e ProFootballTalk ha una lista che va indietro fino al 1960. Volevo dare l'idea di una lista insopportabilmente lunga. Rispondi
Film sul football americano: Invincible, con Mark Wahlberg
Claudio_VL10/02/2023, 12:15:25
Film sul football americano: Invincible, con Mark Wahlberg
I Philadelphia Eagles giocheranno nei Super Bowl tra pochi giorni, mi pare il caso di parlare di un film su football americano che parla appunto degli Eagles. Si tratta di Invincible, con Mark Wahlberg, che racconterò a memoria, cercando di non dire troppe fesserie. Poi verificherò su Wikipedia.
Il film racconta una storia vera avvenuta negli anni Ottanta, quando gli Eagles fecero una selezione a porte aperte (a cui chiunque poteva partecipare), per ottenere un posto in squadra, a cui partecipa il barista ed insegnante italo-americano Vince Papale, interpretato da Mark Whalberg. Papale gioca continuamente a football con gli amici, nel suo piccolo è una stella; partecipa alla selezione e riesce ad ottenere un posto nello special team degli Eagles. Come in tutti i film in cui c'è un outsider, anche in Invincible i giocatori professionisti della squadra inizialmente avversano l'outsider, poi (alcuni) iniziano ad apprezzarlo. Papale (che nella realtà era più grande e grosso di Mark Wahlberg) non è un campione, non fa faville dal primo momento, rischia anzi di essere avrete "tagliato". Poi pero' (spoiler alert!)...
... in una partita in cui gioca nel ruolo di "gunner" (quello che in occasione di punt e kick off ha il compito di placcare il ricevitore avversario), fa una grande giocata, vince la sua battaglia, diventa ufficialmente un giocatore professionista con gli Eagles.
Ci sono ovviamente altre sotto-trame nel film, tra cui una storia d'amore con Elizabeth Banks. C'è il rapporto con uno degli amici che si deteriora: Papale non va più a giocare a football per strada e nei campetti urbani di Philadelphia, è un po' come quando vai a vivere lontano dalla città in cui sei nato e nell'affetto dei vecchi amici c’è un pizzico di rabbia perché te ne sei andato.
Ci sono anche gli Eagles, ovviamente: Jeff Lurie, proprietario della squadra, è interpretato da Michael "Flashdance" Nouri, e se nella realtà è come nel film, è uno di quei proprietari che ogni squadra vorrebbe. Il coach degli Eagles è interpretato dall'attore che vinse un Oscar per "As Good As It Gets", e ora non me ne ricordo il nome.
Ho visto questo film una volta sola, in TV, mi era piaciuto, vorrei rivederlo. Ora vediamo se me lo sono ricordato correttamente.
Iniziamo da un'immagine:
Tra le cose che avevo dimenticato:
- il film è ambientato nel 1976, non negli anni Ottanta;
- nel 1976 il proprietario degli Eagles non era Jeffrey Lurie ma Leonard Tose, di cui non ricordo niente;
- l'allenatore degli Eagles era il leggendario Dick Vermeil, interpretato da Greg Kinnear (nella foto con Whalberg);
- il protagonista perde il lavoro da insegnante e viene lasciato dalla moglie all'inizio del film;
- nella "partita del riscatto", Papale/Whalberg causa un fumble, recupera la palla e segna un touchdown;
- quegli Eagles andranno al Super Bowl, dove perderanno contro gli Oakland Raiders;
- in Italia il film è stato distribuito col titolo Imbattibile.
La vera storia di Vince Papale è lievemente differente da come viene raccontata nel film, ma è comunque molto interessante. Cosa posso aggiungere? Se vi capita, guardatelo.
Ogni Maledetta Domenica, ovvero l'elefante in mezzo alla stanza
Claudio_VL24/08/2023, 14:48:50
Ogni Maledetta Domenica, ovvero l'elefante in mezzo alla stanza
Oggi e' una torrida giornata d’agosto, qui a Settimo, ed è il momento adatto per affrontare l’elefante nella stanza che ho ignorato finora: Ogni Maledetta Domenica (Any Given Sunday), film del 1999 di Oliver Stone, forse il miglior film sul football americano.
Ci sono stati tanti altri film sul football americano, ma Ogni Maledetta Domenica è uno dei pochi che mostra tutti o quasi gli aspetti dello sport che conosciamo e apprezziamo. Si parla di atleti maturi con la salute rovinata dallo sport, altri piu’ giovani che cercano di emergere e a cui viene imposta (o si cerca di imporre) disciplina, come quando Willy Beamen (Jamie Foxx) segna un touchdown cambiando l’azione dettatagli dal coach D’Amato (Al Pacino), che lo rimprovera per questa ribellione (che pure ha portato frutto). Si parla molto di soldi, degli intrighi della proprietaria della squadra (Cameron Diaz), di come le prestazioni degli atleti e i premi in denaro che ricevono siano spesso portatrici di rischi per la salute. In breve, il film mostra come le scelte dei proprietari e dei dirigenti delle squadre siano incentrate solo a massimizzare il profitto, trattando i giocatori come risorse spendibili e sostituibili. C'è la crisi di un uomo di mezza età che, come dice Al Pacino nel film, ha allontanato tutte le persone che gli volevano bene. C'è, sottinteso, il messaggio che la NFL è la lega del Not For Long: tutto cambia in fretta, e tutto può cambiare e succedere ogni maledetta domenica, in ogni partita.
Il film non è un documentario sul football, e Stone non è un documentarista: è un regista che punta a trasmettere emozioni viscerali (Platoon, JFK), a farti sentire sensazioni: il dolore alla schiena del vecchio QB (Dennis Quaid), la violenza degli impatti tra giocatori. Le scene delle partite non sono quindi da guardare con aspettative molto elevate per quanto riguarda il realismo, e l’idea stessa di raccontare un intero campionato in due ore e mezza di film impone tagli e sintesi. Molto realistiche (immagino), invece, le parti del film dedicate alla proprietaria della squadra (Diaz) che si attiva per far pagare ai contribuenti il suo nuovo stadio: e’ una cosa che negli USA succede regolarmente. Per fortuna in Italia non succede… AHAHAHAHAHA!
Any Given Sunday contiene anche un monologo memorabile, uno dei migliori che io abbia visto in un film. E’ un monologo che rende molto, ma molto di più in lingua originale che in italiano, ma di questo ho parlato altrove, con relative polemiche.
Nel cast pieno di facce note ci sono tanti ex giocatori e ex allenatori della NFL, tra cui due leggende come Jim Brown e Lawrence Taylor. C’e’ anche Wilt Chamberlain, ma per notarlo bisogna stare molto attenti!
Ogni Maledetta Domenica / Any Given Sunday e’ un film da vedere se vi piace il football americano, ma che non richiede la conoscenza delle regole del gioco: lo apprezzerete anche se il mondo della NFL vi incuriosisce solamente.
Second String, un film sui Buffalo Bills che non ho ancora visto
Second String è un film del 2002, mai trasmesso al cinema, solo su TNT (TV via cavo statunitense), e parla degli amati Buffalo Bill. Non l’ho ancora visto, prende spunto da un’ipotetica intossicazione alimentare che colpisce tutti i giocatori, che vengono quindi sostituiti da dilettanti allo sbaraglio.
Da vedere assolutamente!
Di buon auspicio quindi...
Alessandro10/08/2024, 13:41:15
Attenzione, quando si parla di Bills e auspici
Ho letto il titolo del tuo commento e ho pensato "certo, manca solo che tutti i giocatori dei Bills becchino un'intossicazione alimentare".
Il film e' disponibile su Youtube, anche se a bassa risoluzione. C’è Doug Flutie, ex QB dei Bills e autore del più recente drop kick della NFL. C’è Jon Voight, quando faceva l'attore e non il MAGA-fanatico. Ci sono altre facce note, tipo George Eads di CSI. Soprattutto, spero ci sia una storia ottimistica in cui un assicuratore si trasforma in un QB (un buon QB) della NFL.
Se dovesse interessare il concetto del tizio che arriva alla NFL quasi per caso, senza passare per la tradizionale trafila (high school -> college -> draft NFL), il giornalista George Plimpton scrisse cose interessanti, molti anni fa. E poi c’è la storia di Vince Papale, citata più sopra parlando di Invincible.
Ho visto Second String, un film sui Buffalo Bills
Il protagonista, Dan Heller (interpretato da Gil Bellows) e’ un ex quarterback che ha sprecato la sua prima possibilità nella NFL e ora fa l’assicuratore, e si ritrova con una seconda possibilità a causa di un colpo di sfiga dei Buffalo Bills, che perdono tutti i giocatori offensivi in un colpo solo nella corsa verso il loro quinto Superbowl (giocato, non vinto). Una trama realistica… per i Bills. Il film inizia con scene di una vera partita dei Bills, e fa sperare di vedere i veri giocatori dei Bulls per il resto del film. Non succederà.
Spoiler alert: non ancora visto tutto il film nel momento in cui scrivo questa frase, ma trattandosi del classico percorso dell’eroe (occasione inaspettata -> difficoltà iniziali -> costruzione /crescita dell’eroe ->vittoria sulle avversità), non è che ci sia da aspettarsi enormi sorprese. Svelerò dettagli importanti della trama.
La parte iniziale del film ci presenta Jon Voight nei panni dell’allenatore: uno stronzo pari quasi a quello che Jon Voight e’ nella realtà, nel 2024, e basato probabilmente su Chuck Dickerson, che fungeva da defensive line coach sotto Marv Levy. La struttura della squadra sembra piuttosto leggera: lo Head Coach (Voight) fa quasi tutto da solo, senza molto aiuto da OC e DC; il tizio che gestisce il personale e la selezione dello stesso è uno solo, al contrario di quanto avviene oggi nella NFL, in cui ci sono di solito strutture separate per gli scout e per le altre aree della gestione del personale.
Un esempio di struttura del coaching team in una squadra della NFL:
Il film sembra un prodotto Disney, e in questo caso non è un complimento: poca profondità, tanto entusiasmo (le scene del tailgating). Manca un po’ di drammaticità.
Il film non insiste abbastanza sulla perdita dei titolari della squadra d’attacco dei Bills a causa di un’infezione causata da ostriche. Di conseguenza la tensione, la pressione sulle riserve non è evidenziata: non ci si affeziona a loro come agli sfigati di The Replacements, di cui parlo a inizio pagina, o di Che botte se incontri gli Orsi (baseball) o Colpo secco (hockey).
Il film soffre anche per la mancanza di un attore noto e soprattutto carismatico nel ruolo del protagonista, il quarterback ex assicuratore: Gil Bellows non mi convince ne’ come assicuratore, ne’ come ex grande promessa mancata del football. Se la cava benino come motivatore, nella seconda parte del film.
Intorno al 35º minuto il film migliora. Un compagno di squadra fa una scenata al nostro QB, e quello, dall’allenamento successivo, inizia a fare cose più interessanti. Un altro giocatore spiega che non ha mai imparato gli schemi, e quello mi e’ parso un momento coinvolgente.
Bella l’idea del QB e degli sfigati giocatori offensivi che sviluppano schemi d’attacco all’insaputa dei loro coach. E l’Head Coach diventa quasi simpatico, quando si rende conto che non ha più il controllo degli schemi della squadra, e quando cede completamente il controllo a Heller, il QB: anziché dettagli gli schemi gli dà semplicemente dei suggerimenti, sottovoce.
Tifo per tante squadre, ma vedere i Buffalo Bills vincere, anche solo in un film così così, mi fa venire una lacrimuccia.
Una buona cosa dei film, che è una storia ottimista, a lieto fine, e’ che ha avuto il supporto della NFL, per cui si parla appunto dei Buffalo Bills e dei Minnesota Vikings e non dei Buffalo Bulls e dei Minnesota Northmen, per esempio.
Le scene d’azione, e la loro credibilità, variano tra il realistico (drop back poi passaggio poi ricezione / deviazione / intercetto) e il lievemente incredibile: difficile pensare che in una squadra NFL non ci sia qualcuno capace di calciare un pallone nella direzione generale del bersaglio, anziché verso le linee laterali.
In conclusione: se resistete alla prima mezz’ora, il film potrebbe piacervi come è piaciuto a me. L’ho trovato un buon investimento di 93 minuti della mia vita, ma va detto che ho tanto tempo libero, al momento.
E poi è gratis su YouTube (link nel post precedente).
Draft Day, con Kevin Costner
Draft Day è un film del 2014 diretto da Ivan Reitman, con protagonista Kevin Costner. Ottime credenziali, per iniziare, ma il film non è stato apprezzato dai critici. Io l’ho visto ieri, sapendo che non mi sarei trovato davanti ad un documentario, e l’ho apprezzato.
Il film descrive l’approccio del general manager dei Cleveland Browns (Costner) al draft 2014, con la settima scelta nel primo giro. Senza svelare troppi dettagli sulla trama, Costner è l’eroe del film, fa degli sbagli, e poi alla fine tutto si aggiusta, anzi: aggiusta tutto lui.
Le parti meno realistiche del film sono quelle relative alla tempistica del lavoro di ricerca dello scouting team delle varie squadre: questa è gente che per molti mesi all’anno non fa altro che schedare giocatori universitari in base alle loro prospettive come giocatori professionisti, li mette a confronto, li ordina in ordine in base a criteri di preferenza (saranno adatti agli schemi dell’allenatore che troveranno da professionisti? Sono fisicamente pronti a giocare tra i professionisti? Hanno problemi caratteriali?). Nel film alcuni nomi di giocatori saltano fuori durante le conversazioni fai i manager delle varie squadre, e sembra che questi giocatori non siano stati studiati fino a quel momento, cosa, appunto, poco realistica. Come ho detto, non ho visto questo film come fosse un documentario, per cui mi pare ovvio, prevedibile e raccomandabile semplificare il modo in cui viene presentato il lavoro di chi si occupa del personale delle squadre.
Il film usa informazioni reali per quanto riguarda l’NFL: le squadre sono quelle vere, non altre, fittizie, come in molti altri film elencati in questa pagina. Il film ha avuto il supporto della NFL, tanto che Roger Goddell, il boss, vi compare varie volte, oltre a varie stelle NFL del passato. Questo, però, comporta un certo edulcoramento di quelle che possono essere le parti più spinose e poco presentabili della NFL (area in cui brilla, per esempio, Ogni Maledetta Domenica). Nessun giocatore, o lavoratore, viene scaricato (licenziato) brutalmente, e anche quei giocatori che rischiavano gli essere in qualche modo scartati vengono comunque selezionati al primo giro del draft, cosa che porta sempre tanti milioni di dollari in tasca. Nessun commento sul numero di commozioni cerebrali subite dai giocatori al college; nessuna menzione del consumo di stupefacenti, cosa che, da sempre, attira l’attenzione degli scout (non “boy scout”: gli scout sono quelli che vanno a vedere personalmente i giocatori giocare e che si documentano su di loro).
L’idea per questo film deve essere avvenuta a qualcuno dopo il successo di Moneyball, film che mi pare superiore quantomeno perché tenta di descrivere un cambiamento nell’approccio alla selezione dei giocatori (di baseball in quel caso), anziché incentrato sull’abilità di un manager nel fregare i concorrenti, fare quello che voleva fare dall’inizio e riuscire a mantenere il proprio posto di lavoro.
A parte questi limiti, Draft Day mi è piaciuto, e se ci fossero stati dei personaggi femminili in più l’avrebbe visto anche mia moglie, con me. Per una recensione negativa, consiglio di leggere quello che scrisse Slate.
EDIT: Si.com pubblicò un articolo interessante su Draft Day, in cui venivano menzionati anche altri film che parlano del football americano, e in particolare di quello che succede fuori dal campo.
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