Vedere la NFL dal vivo: Jaguars-Colts a Wembley, 2-10-2016

Quando il talento generazionale era il QB dei Colts, non quello dei Jaguars

29/06/2023 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Anni fa acquistai due biglietti per assistere ad una delle partite della NFL a Londra. Giocavano due squadre per le quali non ho mai avuto una particolare passione, i Jacksonville Jaguars e gli Indianapolis Colts. Nei Colts Andrew Luck stava facendo dimenticare Peyton Manning, mentre i Jags erano guidati dal QB Blaine Gabbert, quello della battuta "Preferisci Gabbert o Blake Bortles come QB? E' meglio un maglione beige o uno grigio?" (*). I Jaguars sono la squadra semi-ufficiale di Londra, e giocano in Inghilterra ogni anno.

Come, "acquistai"? I biglietti te li regalai io per il tuo compleanno, e visto che non c'era nessuno interessato a vedere quella partita, ci venii io, e non si capiva neppure dov'era il pallone.


Visto che l'occasione per scrivere quest'articolo e' far vedere a Gio e Ale come si vedeva la partita allo stadio, ecco alcune foto, inframmezzate con ricordi e commenti.

La NFL gioca poche partite all'anno fuori dagli USA, per cui i tifosi vanno anche se non gioca la loro squadra preferita. Questo per dire che ho trovato tifosi con le magliette di tutte le squadre, non solo dei Colts o dei Jags. Tanti Tom Brady, ma anche molti JJ Watt. Pymont e Kerrigan, invece, non li conosco.


L'ingresso dello stadio. Ci vollero due ore abbondanti per raggiungere Wembley con la metropolitana, da Heathrow, ma sembravano ancora di più. Quanti italiani ci saranno stati, nella folla? Dentro lo stadio c'erano tre milanesi seduti dietro a me.
Stranamente, tutti i Montana, Marino e Brady spariscono, quando cerchi di fotografarli.


Siamo dentro! Inizia l'infinito rituale pre-partita. Ecco una banda, probabilmente ha suonato il Battle Hymn of the Third Team Of Florida


Durante l'interminabile ora di attesa prima della partita, al mio posto, ho avuto tempo di rispondere alle domande che m'ero preparato prima di partire da casa.

D: A che ora devo essere allo stadio?
R: Più tardi possibile, tanto il posto e' prenotato.

D: Se piove a Wembley, mi bagno?
R: No.

D: Quale macchina fotografica posso portare?
R: Una piccola, che non richieda una borsa a parte.

D: Dovrò mettere la canottiera sotto alla maglietta?
R: Boh? Non ha poi fatto freddo, e non uso una canottiera dal 2003.

D: Blake Bortles farà cagare?
R: (dopo la partita) Non abbastanza da far perdere i Jaguars.

D: Ci sarà un po' di tailgating? Ho fame!
R: Siamo in Inghilterra, c’è meno passione per il cibo, rispetto agli Stati Uniti, e la tradizione del tailgating non e' ancora arrivata.

Le cheerleader dei Jaguars. Ah, la pazienza di mia moglie quando dissi "La nona da sinistra e' carina", e lei penso' fossi davvero in grado di vederle.


In un mondo ideale sarei andato a Wembley con un corpo macchina Nikon e col “Bigma”, il Sigma 50-500mm. Purtroppo una cosa del genere non la lascerebbero entrare, in uno stadio, per cui ho portato una macchina fotografica più piccola, una Canon DIGITAL IXUS 950 IS del 2008, più piccola del cellulare e più scarsa dello stesso, ma perlomeno dotata di zoom ottico. Si tratta di una macchina molto piccola, da 8MP, un omaggio del fornitore di banda larga a Singapore.

Le squadre scendono in campo tra i fuochi artificiali, in un tripudio di bandiere dei Jaguars. Ne ho una pure io, ne avrei gradita anche una dei Colts.


Il momento del lancio della monetina per decidere se calciare o ricevere. La foto evidenzia i limiti dello zoom della mia Canon. Il numero 12 dei Colts e' il QB Andrew Luck, gli altri non ci provo neppure, ad identificarli.


Una fase di gioco, palla ai Colts. Un attimo prima dello snap. Sara' un passaggio o una corsa? #34 rimarra' a proteggere Luck o ricevera' la palla e si infilera' nel varco a destra del suo compagno, #74?


Il pallone, in aria, sta per raggiungere il QB, ma sul momento, allo stadio, era praticamente invisibile, ad occhio nudo. La foto e' utile, credo, per vedere lo schieramento di una difesa 4-3, con 4 uomini di linea e tre linebacker dietro a loro. Pare un'azione di passaggio.


Piccole soddisfazioni: a due minuti e dieci secondi dall'intervallo di meta' partita mi preparo a scattare. L'azione in campo inizia e finisce, io scatto e vado in bagno senza trovare coda, torno sulle gradinate prima che la partita riprenda: a quanto pare l'esistenza del two minutes warning non e' nota a tutti, ed e' l’opportunità ideale per allontanarsi dal proprio posto senza dover fare la coda.

Secondo tempo: un po' di sole penetra lo stadio e rende un po' migliori le foto. Siamo sul 17-6 per i Jaguars.




Un passaggio di Blake Bortles. Le azioni durano cosi' poco che il replay sul mega-schermo dello stadio e' indispensabile. Meglio ancora sarebbe starsene sul divano di casa, se volete seguire e capire tutto con calma, ma a quel punto vi perdete l'atmosfera dell'evento dal vivo.


Siamo verso la fine della partita. Due fan dei Colts con le magliette di Johnny Unitas e Andrew Luck, il passato (remoto) e il futuro (sperato e non realizzato) dei Colts. Luck si ritirerà qualche stagione più tardi, sia per gli infortuni subiti, sia per passare più tempo in famiglia.

La foto permette di osservare che i fan del football americano non sempre hanno il fisico da wide receiver o da linebacker. Siamo tutti piuttosto normali.


La partita e' finita, si va a casa. Le due ore di metropolitana che mi aspettano sono niente, se confrontate con il tragitto che dovranno sobbarcarsi i fan arrivati dall'Europa continentale per questa partita.

(*): la battuta e' mia.



Argomenti: eventi, football americano, Indianapolis Colts, Jacksonville Jaguars, Londra e dintorni

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