Ferragosto QB mio non ti conosco..
15/08/2024, 11:11:37
Ferragosto QB mio non ti conosco..
[b][/b]Vista l'epoca dell'anno e il poco da fare che mi trovo fra le mani, lancio questa domanda apparentemente sciocca: perché il football, inteso come NFL, é cosí dipendente da una singola posizione in campo?
Voglio dire, é evidente che il gioco passa per forza dalle mani del QB, peró questo é l'unico sport di squadra che io conosca in cui un solo giocatore possiede tanta importanza - anche nel rugby c'é un personaggio che "smista" i palloni, nel volley un tappetto che imposta le azioni e nel basket un playmaker ma la situazione non é confrontabile...
Forse l'unico esempio calzante é il baseball, guarda caso altro prodotto yankee, che ci sia un nesso?
In fondo gli USA sono la patria della libertá individuale, in bene e in male
15/08/2024, 18:37:33
La sabbia rovente che separa lo sdraio da una piña colada
Quando devo camminare sulla sabbia arroventata in spiaggia, ecco, quello è il momento in cui rifletto su queste cose, e dopo pochi secondi passo a domande come se anche riuscissi a contare tutti i granelli di sabbia di 'questa' spiaggia, se ne creerebbero di ulteriori, tra il momento in cui finisco di contare e quello in cui dichiaro un totale? E, a meno di trovarmi su un'isola, come faccio a definire inizio e fine della spiaggia?
Visto che oggi qui nel Surrey ci sono solo 23 gradi, non ho pensieri del genere. L'importanza del QB nel football...
Non sempre e' stato cosi' importante, il passaggio in avanti. Quello laterale, all'indietro, fa parte da sempre delle regole del rugby e del football americano, ma solo nel 1906 il passaggio in avanti divento' legale, nel football americano. Il primo tentativo risaliva pero' al 1876, nella partita tra Yale e Princeton, in cui il signor Walter Chauncey Camp (1859-1925) passo' la palla in avanti, mentre stava venendo placcato, al compagno Oliver David Thompson (1855-1925), che segno' un touchdown. Il forward pass non era consentito, secondo le regole, ma l'arbitro lancio' una monetina e decise che il TD era valido. Come? Perché? Il fischietto ce l'ho io e decido io, forse? Non lo so, ma considerati anche i 19 morti - in campo - nel 1905, direi che a cavallo tra XIX e XX secolo, il football era molto simile ad una violenta e sregolata corsa alla conquista del West, simboleggiato dalla end zone avversaria.
Yawn... ma fino a un certo punto, la storia antica del football mi incuriosisce molto.
Nel 2024 la situazione e' questa, a mio parere: le squadre di football professionistico (ma anche quelle dei college e delle high school) sono aziende, ma non solo fuori dal campo: anche in campo c’è una struttura che somiglia a quella dei team aziendali, e questo - secondo me - deriva dalla forma mentis dell'ambiente in cui opera la NFL, cioè gli Stati Uniti. Se vivi in azienda, e anche a casa ti comporti secondo la cultura aziendale, e' normale che poi il football si evolva secondo una gerarchia in cui il proprietario della squadra ha un'idea in mente di quel che deve essere la sua squadra, si affida al suo team HR per selezionare un head coach e un gruppo di coordinatori e assistenti che implementino quell'idea, e l'HC sceglie poi un QB adatto a mettere in pratica quella strategia. Il QB e' il CEO in campo, o come minimo il Project Leader.
Altro modo di vedere la situazione: il football e' diventato cosi' complesso che in campo ci vuole un giocatore che non solo abbia un piano d'azione (dettatogli da HC o OC), ma che sia anche in grado di aggiungere variazioni nel caso lo schieramento avversario offra opportunità o rischi. Che poi e' quello che fa anche il "Mike", il middle linebacker, che chiama gli schemi difensivi in base a quello che vede, ma con un livello di complessità inferiore al lavoro del QB.
Spero tu abbia tanto da fare (in senso positivo) al più presto.
Buona serata
16/08/2024, 23:25:29
Spiegazione interessante...
.. la prima intendo, peró manca un passaggio logico: perché questo succede nel football e non nel basket o (perlomeno non allo stesso livello) baseball?
La seconda mi pare piú azzeccata: in effetti ai miei occhi di non iniziato é un mistero completo come il QB riesca in pochi secondi a decidere che fare e soprattutto a comunicare al resto dei colleghi che schema verrá utilizzato, tra l'altro usando codici cifrati degni della macchinq Enigma: Sydney baby orange cheeseburger 27, e cose del genere...
A questo punto peró sorge un'Altra domanda: perché il football é cosí complicato? Non tanto rispetto al baseball, come puó testimoniare Gió che quando giocava negli Athletics (di San Donato, non Oakland..) doveva studiarsi un manuale di almeno 600 pagine, ma nel caso del basket per quel che so esistono certo decine di schemi ma non conforntabili per complessitá al grideron..
Per me la risposta sta nel differente tempo di preparazione per ogni azione: Mahomes ha a disposizione se non erro 30 secondi prima di mettere in gioco il pallone, per cui puó riflettere rapidamente e decidere per uno schema particolare, e questo lo rende uno sport unico inseime al baseball: a memoria non ne conosco altri in cui il gioco si ferma dopo ogni azione, a parte il volley ma é un caso diverso.
PS: grazie Claudio per l'äugurio, pure io spero di avere meno tempo libero in futuro, starem a vadder come dicono in Emilia
17/08/2024, 12:06:42
Sulla complessità del football americano
Provo a rispondere alla domanda “perché il football é così complicato?“.
Non conosco quasi nulla del baseball, a parte quel che si vede nei film (di solito migliori dei loro equivalenti sul football, purtroppo!), Ma ho visto qualche partita di basket, ai tempi di Magic, Moses Malone, Kareem… e anche Larry Bird, certo. E poi ai tempi di Jordan, Pippen, e Drexler, e Isiah Thomas.
Confrontando football e basket, la prima cosa che salta gli occhi è matematica: il numero di giocatori coinvolti. Se nel basket ci sono cinque giocatori, e si parla spesso del sesto uomo,, quel giocatore importante e appena meno abile (o appena meno in forma) dei cinque in campo, nel caso del football hai tre formazioni differenti di 11 giocatori ciascuno più ulteriori “situation player”, equivalenti al sesto uomo.
La quantità di possibili schieramenti, con tutti questi giocatori, è molto elevata (non mi metto a fare conto), e già questo pota a un playbook più voluminoso per una squadra della NFL rispetto a una della NBA.
Una seconda osservazione è che il football si gioca in un campo più grande, e questo aumenta ancora i possibili movimenti dei giocatori nel corso di un’azione. Ma soprattutto, mi pare che in una partita di basket i giocatori siano tutti, sempre (o quasi) Con gli occhi sulla palla. Nel football americano tutti i giocatori hanno una serie di attività PREdefinite da svolgere nel corso di un’azione, e molti di loro non hanno neppure bisogno di vedere dov’è la palla. Non parlo solo dei cinque uomini della linea offensiva: parlo anche dei bloccatori, tipo il tight end o il running back che proteggono il quote back dai blitz: la palla è alle loro spalle.
Mi pare poi che, con squadre di 5 giocatori anziché di 11, un singolo giocatore stratosferico abbia più possibilità di cambiare il corso della partita nel basket che nel football, tramite atletismo, tecnica e istinto. Il miglior quarterback del mondo (che sia Brady o Montana), o il miglior running back, o tight and, o ricevitore, o genio multi ruolo come Deion Sanders, ha meno possibilità di influenzare da solo il corso di una partita, se giochi in una squadra di comprimari mediocri; Michael Jordan o LeBron James credo abbiano e abbiano avuto questa possibilità. Questo, secondo me, significa che nei basket vengono lasciate più libertà (quindi con meno schemi predefiniti) rispetto al football. Ma forse sto sottovalutando il lavoro del coaching staff del basket.
Usa io e cosa: in ogni sport le squadre si preparano in modo specifico per gli avversari che Stanno per affrontare, e immagino che studino in modo migliore per confrontarsi con specifici giocatori avversari. Ma nel football credo che questa preparazione sia ancora più minuziosa: pensiamo all’allenatore della linea offensiva di una squadra che deve affrontare un defensive end/linebacker particolarmente efficace nella caccia al QB, tipo Lawrence Taylor, o anche “solo” Derrick Thomas, DeMarcus Ware o Von Miller: ai ai giocatori verrà raccomandato di eseguire certi movimenti col corpo (gambe più larghe in attesa dello snap, tenersi inclinati in avanti dopo che l’azione inizia, abbassare di più o di meno un’anca per contrastare la tendenza dell’avversario ad aggirarti), un livello di dettaglio che, lo dico da profano, forse non fa parte delle discussioni tra coach e giocatori nella NBA o nella MLB.
Ecco le prime cose che mi sono venute in mente.
22/08/2024, 15:19:21
Life itself is complex
ecco, esco dal mio legargo estivo per proporre una chicca filosofica di bassa lega: la risposta alla domanda e': perche tutta la vita e' complessa, e la NFL e' uno specchio della vita.
scherzi a parte non lo so e non ho voglia neanche di pensarci ad essere onesti.
meglio focalizzare tutte le mie energie su Allen che quest'anno dovra' affrontare la prova del fuoco: senza Diggs, Davis e, aggiungo io, sopratutto senza Mitch Morse come centro (ruolo tanto delicato quanto overlooked) dovra' dimostrare quanto vale e portare avanti un attaco che sulla carta e' molto peggiorato e non ha piu un alpha-receiver che, se non altro, attiri su di se doppia copertura liberando i vari Shakir o Kincaid di turno. Ora abbiamo invece una pletora di medium-caliber WR e un promettente rookie. Sara sufficiente per portarci al play off e magari over la proverbiale hump? chissa, ma tra pochi giorni lo scopriremo. senza contare la sfilza infinita di infortuni che siamo d'accordo colpisono tutte le squadre NFL e quindi non si possono usare come scusa, per porca miseria leggevo che per il Bills sono il 17% del roster..praticamente 1 su 5..che sfiga.
vabbeh animo e GO BILLS!
22/08/2024, 18:16:43
Go Bills
Bentornato dal tuo letargo estivo, Gio. Cosa è successo dall’ultima volta che ci siamo sentiti? Praticamente niente nel mondo, ma Josh Allen si era fatto crescere i baffi, non so se li ha ancora, oggi.
Parlando di sfiga dei Bills, ho una domanda: a differenza delle varie altre maledizioni legate allo sport Made in USA, tipo Curse of the Bambino, non vedo un atto iniziale che abbia sconvolto il karma della squadra di Buffalo attirandole questa sfiga cataclismico-cosmica. Ne sapete qualcosa di più? Marv Levy ha tirato una caccola a qualcuno da piccolo, rovinando la fortuna dei Bills per generazioni e generazioni? Tra l’altro, mi pare che Levy sia quasi centenario, nel ‘24.
Ho parlato di un film incentrato sulla sfiga dei Bills in un’altra pagina del forum; il film non è eccezionale, ma è quasi divertente che l’argomento “sfiga dei Bills” sia così notorio.
Sono in partenza per l’Italia. Saluti a tutti, e se capitate a Torino fatevi sentire.
27/08/2024, 20:19:47
La maledizione del buffalo wing
Forse da li' vengono tutti i mali - dal contrabbandare una coscia di pollo come fosse una ala di ruminante.
E' pure vero che allora con tutte le porcate made in USA che girano ogni squadra NFL dovrebbe essere jellata..
Ad ogni modo, questa stagione promette di esseere intensa per i nostri beniamini, visto che puo' concludersi in una sfilata trionfale come in un epic failure - per quel che possono valere i miei due cents, mi sembra che un attacco senza stelle polari sia meno prevedibile, soprattutto contando su due TE di alto livello, ma considerato che devo ancora finire il sacto testo "football for dummies" non e' che il mio parere abbia molto peso specifico!
Buone ferie italiane per
Claudio e buono sgobbo per Gio',a risentirci a breve per la prima giornataRispondi