Un suggerimento per ridurre gli infortuni nel football americano

01/03/2024 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Tempo fa, mentre guidavo verso Feltham per andare ad acquistare le solite sei bottiglie di vino da Aldi ( 4 di Chianti e 2 di Prosecco), ho sentito una cosa interessante alla radio. Su un canale BBC un ex giocatore di rugby ha detto che il peso dei giocatori, negli ultimi X anni (dove X è un numero che non ho sentito, ma credo siano 40 o 50), è aumentato del 25%, tanto che i forward del passato pesano meno dei back odierni.

Il discorso vale ancora di più nel football americano: negli ultimi decenni la popolazione degli Stati Uniti (e, più in generale, del pianeta) è diventata più alta e più pesante, ma i giocatori di football americano si sono "espansi" in modo più che proporzionale. Nel 1980, per esempio, non c'erano giocatori di linea sopra le 280 libbre (127 kg), nel 2014 ce n'erano molti sopra le 310 libbre (140 kg).

Questo grafico animato creato da Noah Veltman (fonte) mostra la crescita - in peso e altezza - dei giocatori della NFL dal 1920 al 2014.


Altra fonte utile: questa pagina sul sito della NFL descrive l'evoluzione dimensionale dei giocatori della NFL. Ulteriori grafici sono disponibili presso imgur.com/a/rVQIR,

Nella NFL le commozioni cerebrali sono in aumento


Le possibili cause di infortuni nella NFL sono tante, ma velocità e peso dei giocatori sono un fattore importante. I giocatori della NFL sono eccellenti atleti, non è una sorpresa, e per entrare nel roster di una delle 32 squadre devono sfidare la fisica: quand'è stata l'ultima volta, al di fuori della NFL, che avete visto un tizio pesante 140 kg correre a velocità folle?

Jordan X. Davis, tackle difensivo dei Philadelphia Eagles, è alto 1,99 m e pesa 155 kg. Davis corre le 40 yards in 4"78; se corresse i 100 metri a quella velocità, il suo tempo sarebbe 11"4. Terron Armstead, offensive tackle dei Miami Dolphins, ha corso le 40 yards in 4"71, portandosi dietro i suoi 138 kg. Il defensive end Odafe Oweh, 1,96 metri per 115 kg, ha stabilito il record di velocità per i giocatori di linea difensivi, durante la combine del 2021: 4"36 sulle 40 yards, equivalenti a 10"4 sui 100 metri.

Queste sono le cifre dei giocatori più grossi della NFL, ma se scendiamo di peso, e passiamo alle "skill position", troviamo atleti capaci di portare ragguardevoli masse di muscoli a velocità non lontane dalle competizioni di atletica (fonte).

Tyreek Hill, ricevitore dei Miami Dolphins, ha raggiunto 37 km/h durante una partita, e pesa quasi 90 kg. Tariq Woolen, cornerback dei Seattle Seahawks, ha raggiunto 35,8 km/h e pesa 95 kg. Come termine di riferimento: la velocità di 36 km/h equivale a 10 secondi sui 100 metri. Immaginate un impatto a tutta velocità tra Hill e Woolen! Salendo ancora un po' di peso, immaginate uno scontro tra Micah Parsons, linebacker dei Dallas Cowboys, pesante 111 kg e capace di correre le 40 yards in 4"39, e DK Metcalf, ricevitore dei Seahawks, pesante 107 kg e cronometrato a 36,4 km/h.

E poi ci sono i quarterback. E le collisioni casco contro casco (e conseguenti commozioni cerebrali), vietate ma quasi impossibili da evitare, a velocità come quelle appena menzionate. Nonostante i tentativi della NFL di proteggere i giocatori (soprattutto i costosi quarterback) dagli infortuni, la NFL conferma che le commozioni cerebrali sono aumentate del 18% nel 2022 (fonte). 54 QB hanno giocato nella NFL, quest'anno (fonte), il record è 68 QB, stabilito lo scorso anno.

Una soluzione, forse


Nel corso dell’intervista, l’ex giocatore di rugby ha offerto una proposta per ridurre il numero di infortuni, e la loro gravità, senza snaturare le regole del gioco: limitare le sostituzioni. I giocatori più pesanti hanno bisogno di più tempo per rifiatare tra un’azione e l’altra, e se il numero di sostituzioni venisse ridotto in modo drastico, le squadre sarebbero portate a privilegiare giocatori capaci di giocare tutta la partita senza essere sostituiti, quindi probabilmente con pesi più “umani“.

Con la riduzione del peso dei giocatori, la forza degli impatti (massa per velocità) verrebbe ridotta e con essa diminuirebbe anche il rischio di infortuni seri. La soluzione è applicabile anche al football americano, ma rischierebbe di svantaggiare le difese, i cui giocatori si stancano più dell’attacco e hanno quindi bisogno di essere sostituiti più frequentemente.

C’è quindi una soluzione ancora più drastica e radicale, che non va a modificare le regole sui placcaggi, sulla violenza non necessaria, e che quindi non renderebbe il football uno “sport per femminucce”, come spesso dicono gli amanti di placcaggi feroci e encefalite traumatica cronica (CTE). La soluzione è quella di tornare a squadre con giocatori dal doppio ruolo, che giocano quindi sia in attacco che in difesa.

Col doppio ruolo, o “single platoon”, i defensive back sarebbero "costretti" a giocare anche in attacco, probabilmente come wide receiver. Stessa cosa per quarterback, running back e tight end. I giocatori di linea offensiva sarebbero anche i giocatori della linea difensiva. A questo punto le riduzioni di peso dei giocatori della difesa non li porterebbero a scontrarsi con giocatori della linea offensiva grandi come montagne, in quanto quei giocatori sarebbero, per la squadra avversaria, sia gli uomini di linea offensiva che difensiva.

Una conseguenza secondaria e non disprezzabile del ritorno al “single platoon“ sarebbe la possibile e praticabile riduzione del numero di giocatori nel roster di ciascuna squadra: 53 giocatori sarebbero superflui, se solo 11 (salvo infortuni) possono scendere in campo senza sostituzioni dell'intero gruppo di giocatori.

Il football, lo sport che amiamo, rischia di subire cambiamenti ancora più radicali e di vedere stravolta la propria natura, se ignoriamo i rischi per la salute dei giocatori.

Con l’aumento della conoscenza del rischio di encefalite traumatica cronica (CTE), quanti genitori sarebbero disposti a lasciare che i loro figli giochino a football americano, soprattutto sapendo che per ogni giocatore che riesce ad arrivare alla NFL ci sono migliaia di ragazzi che non ci arrivano, e che comunque subiscono commozioni cerebrali che aumentano il rischio di CTE?






Argomenti: football americano, salute

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